giovedì 30 luglio 2015

Buoni pasto: si rischia che non li accettino più?



E’ ancora possibile fare la spesa al supermercato con i buoni pasto elettronici? In molti si saranno fatti questa domanda, visto che da giorni circolano notizie allarmistiche sulle novità subentrate dal 1° luglio sui buoni pasto. Altroconsumo chiarisce: la novità vera è che ci sono meno tasse su quelli elettronici, il cui valore esentasse passa dai 5,29 euro del cartaceo a 7 euro.



Non c’è, invece, alcun cambiamento sulla possibilità di fare la spesa con i ticket. Il problema è che attualmente sono davvero pochi gli esercizi commerciali che li accettano.
L’Associazione ci tiene a precisare che una delle notizie che si è diffusa nei giorni scorsi sull’impossibilità di pagare la spesa al supermercato o la cena in pizzeria con i ticket elettronici non è vera: i buoni elettronici hanno gli stessi limiti di quelli cartacei e rispetto a questo punto la normativa non è cambiata. 

Il vero cambiamento riguarda la tassazione: dal 1° luglio 2015, il valore esentasse dei ticket elettronici è passato da 5,29 euro a 7 euro. Per i buoni cartacei, invece, il tetto di esenzione è rimasto fissato a 5,29 euro. L’obiettivo è quello di avvicinare il valore dei ticket italiani alla media europea, ma anche di rendere più veloci e sicure le transazioni. Di conseguenza, ai lavoratori che beneficiano dei ticket elettronici ogni mese entrerà in tasca qualche centesimo di euro in più.

Il reale problema è che, al momento, l’accettazione dei buoni elettronici è davvero molto bassa. Ad esempio i Ticket restaurant (che sono tra i più diffusi), vengono accettati in formato elettronico da appena 4.000 esercizi commerciali contro i 150.000 esercizi che accettano quelli cartacei (meno del 3% degli esercizi convenzionati).
Altroconsumo sottolinea che per i lavoratori il passaggio dal buono cartaceo alla card porta diversi vantaggi:
  • i buoni sono caricati sulla card senza dovere necessariamente passare al ritiro in azienda;
  • si riduce la possibilità di furto/smarrimento e di utilizzo da parte di malintenzionati, visto che ogni card prevede una specifica procedura per il furto/smarrimento con il blocco della stessa e l’emissione di una nuova carta con la valorizzazione dei buoni smarriti;
  • risparmio fiscale: come detto grazie alle nuove norme i lavoratori avranno qualche centesimo in più in busta paga.
Ci sono vantaggi anche per i negozianti:
  • gestione più rapida della contabilizzazione, che avviene elettronicamente, e quindi possibilità di avere il pagamento dalla società emittente in minor tempo;
  • riduzione del rischio di furto/smarrimento dei buoni pasto.

Ma ci sono per loro anche grossi svantaggi:
  • le commissioni di incasso, già altissime per i buoni cartacei, sono più alte;
  • dovrebbero avere dai 4 ai 6 lettori per garantire l’accettazione di tutte le possibili card.
Il problema principale è che non esiste un Pos unico: ogni società emittente di buoni ha il suo lettore POS. E di buoni pasto elettronici ne esistono diversi tipi: Ticket restaurant card ed Elunch di Endered, Day TRonic di Day Ristoservice, Pellegrini card, Blu Ticket card, Lunch Tronic di Sodexo (che emette Passlunch, Ristomat), Qui! Ticket card, E ticket di Gemeaz. Per cui ogni esercizio commerciale, per poter garantire l’accettazione di tutti i buoni pasto elettronici, dovrebbe avere almeno 6 diversi lettori di card. Qui! Group, Sodexo e Day Ristoservice hanno annunciato a marzo di volere introdurre un Pos unico in grado di leggere le diverse loro carte (sono in attesa del parere delle Autorità competenti). Pellegrini ha deciso di usare per la sua card i lettori di carte di credito, ovviamente quelli di proprietà di operatori con cui ha stretto una convenzione (al momento Cartasì, Setefi, alcune BCC, consorzio Triveneto). Però alla fine sicuramente non c’è la possibilità di avere un POS unico per tutte le card.

“Per ridurre gli svantaggi per esercenti e lavoratori, e rendere il passaggio al buono elettronico più semplice possibile – conclude Altroconsumo – bisogna lavorare sulla riduzione delle commissione di sconto del buono pasto (pagare fino al 15% è inaccettabile) e sull’introduzione di un POS unico”. 

Art. redatto da Help Consumatori
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