lunedì 1 agosto 2016

Cassazione: litighi con tua moglie e le togli il Bancomat? Te la vedrai in tribunale!






Avete litigato con vostra moglie? Vi ha fatto perdere la pazienza ed in uno stato di ira ritenete giusto reagire all'angheria subita “toccandola” nel suo borsellino, ad esempio, privandola del bancomat? Brutta cosa e sopratutto pessima pensata. Questa azione non vi sarà solo rinfacciata dal vostro coniuge, ma addirittura ne risponderete davanti al Giudice, visto che una tale condotta si profila nel reato di maltrattamenti in famiglia.

Sembra strano, solitamente quando si pensa ai maltrattamenti in famiglia il pensiero va alle botte che solitamente patisce di più la donna in quanto fisicamente più debole. Solitamente si pensa alle lesioni  
 
fisiche e alle corse al Pronto Soccorso. Tutte azioni queste deprecabilissime da parte del coniuge che ci fanno dubitare del grado di civiltà di chi si macchia di questi gesti. Ma alla voce maltrattamenti rientrano anche quelle azioni che finiscono per ledere i bisogni e dunque la dignità del coniuge più debole economicamente, spesso la moglie. L'articolo che contempla questa possibilità è il 572 del Codice Penale che per la verità non cita la sottrazione del bancomat da parte del marito, ma enuncia diverse violazioni di natura penale cui incorre il coniuge che maltratti l'altro. Ma una lettura più attenta dell'articolo chiarisce bene che la sottrazione del bancomat si risolve nella pratica, nella privazione da parte del marito di mezzi si sostentamento per la famiglia in generale e dunque privando il nucleo familiare persino dell'indispensabile quando impossibilitato, ad esempio, a fare la spesa. E non è sufficiente da parte del marito sostenere di aver provveduto alla famiglia perché ha fatto ad esempio esso stesso la spesa, il ritiro del bancomat lede la dignità personale della donna e rende persino poco tollerabile la convivenza anche perché è ritenuto arbitrario da parte del marito requisire uno strumento di spesa come, appunto, il bancomat.


Ma se ancora non bastasse l'interpretazione dell'articolo 572 del codice penale, ecco una recentissima Sentenza della Corte di Cassazione che in qualche modo amplifica quanto previsto nel richiamato articolo. Con Sentenza n. 18937 del 6 maggio 2016, la Corte Suprema, citando un caso giurisprudenziale, inseriva nei maltrattamenti in famiglia non solo le violenze, oltretutto punite anche a parte, non solo le lesioni, non solo le sopraffazioni e le angherie generiche, ma ha ritenuto grave prevaricazione anche la sottrazione del bancomat da parte del marito nei confronti della moglie, così come l'impossibilità per quest'ultima di poter disporre del conto corrente fino a quel momento gestito dalla coppia. Per i Giudici tali condotte ledono infatti gravemente il rispetto della propria famiglia e chi le mette in pratica ne patisce le conseguenze di natura penale. Attenzione dunque mariti focosi, non rispondete di getto a qualche momento di ira, men che meno, requisendo il bancomat a vostra moglie, se lo fate, verrete presto chiamati in giudizio.


Giuliano

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