mercoledì 9 settembre 2015

No a pignorabilità della casa se mutuo prevede clausole vessatorie







Nella sentenza del 10 settembre 1014 la Corte di Giustizia dell’UE ha affermato che quello all’abitazione “è un diritto fondamentale che deve essere preso in considerazione dal giudice nazionale nell’attuazione della direttiva sulle clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori”. Federconsumatori e Adusbef puntano il dito contro i frequenti pignoramenti in Italia: 105.000 le case finite all’asta negli ultimi 7 anni. E diffidano 13 banche ad eliminare le clausole vessatorie dai contratti di mutuo.




Le Associazioni dei consumatori ricordano che i contratti di mutuo impongono obblighi di evidente squilibrio per il contraente debole. La sentenza della Corte di Giustizia  Europea è intervenuta proprio per bloccare la pignorabilità e di un bene immobile, in caso di clausole vessatorie nei contratti. Si vieta così l’esecuzione forzata anche per l’intangibilità del diritto all’abitazione garantite da norme Ue.


In virtù di questa sentenza che autorizza i magistrati a bloccare la vendita forzata degli immobili per debiti contratti con banche e finanziarie, Adusbef e Federconsumatori hanno inviato una diffida (inibitoria) alle principali 13 banche (Intesa San Paolo, Bnl, Unicredit, Mps, Ubi, Carige, Popolare di Milano e Vicenza, Bpm, Banco di Sardegna, ecc.), chiedendo la rimozione immediata dai contratti standard di mutuo e conto corrente, di tutte quelle clausole vietate dalla normativa europea e dal Codice del Consumo, entro 30 giorni dal ricevimento della raccomandata.


Secondo Adusbef e Federconsumatori, sono vessatorie e lesive dei diritti dei consumatori le clausole dei contratti di mutuo stipulati con il rimborso alla francese (ovvero interessi capitalizzati occultamente nel piano di ammortamento), già censurati e sanzionati, dietro ricorso dei legali Adusbef, e da numerose sentenze dei giudici di primo grado; nonché le clausole di numerosi contratti bancari che ancorano all’illegittimo ed illecito parametro Euribor (stabilito dalle stesse banche, spesso con accordi occulti) la misura degli interessi e competenze economiche; nonché le clausole che aggiungono al tasso nominali numerosissimi costi occulti e penali che sommate ai tassi configurano il reato di usura, nei mutui, nei contratti di leasing, conto corrente bancario, ecc.- Poiché tali clausole, ancorché illecite, sono anche considerate vessatorie, va dichiarata la nullità, ovvero eliminate dal contratto ad originem, perciò come se non fossero mai state scritte.

Secondo l’ultima ricerca di Adusbef, nel 2013 sono aumentati del 12,3% i pignoramenti e le esecuzioni immobiliari, lasciando senza casa, negli ultimi 7 anni, ben 105.000 famiglie. La nullità delle clausole può essere fatta valere solo a vantaggio del consumatore, e milioni di contratti vecchi di almeno 5 anni sono sospettati di nullità, portando Adusbef e Federconsumatori – che assisteranno i consumatori e mutuatari in difficoltà economiche per evitare che le banche mettano le case all’asta- ad una nuova battaglia rendendosi tuttavia disponibili ad un tavolo stragiudiziale con le banche citate, per una sacrosanta bonifica e doverosi risarcimenti.

Ufficio Stampa Help Consumatori


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