Nella
sentenza del 10 settembre 1014 la Corte di Giustizia dell’UE ha affermato
che quello all’abitazione “è un diritto fondamentale che deve essere preso in
considerazione dal giudice nazionale nell’attuazione della direttiva sulle
clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori”. Federconsumatori e
Adusbef puntano il dito contro i frequenti pignoramenti in Italia: 105.000 le
case finite all’asta negli ultimi 7 anni. E diffidano 13 banche ad eliminare le
clausole vessatorie dai contratti di mutuo.
Le Associazioni dei consumatori ricordano che i contratti di mutuo
impongono obblighi di evidente squilibrio per il contraente debole. La
sentenza della Corte di Giustizia Europea è intervenuta proprio per
bloccare la pignorabilità e di un bene immobile, in caso di clausole vessatorie
nei contratti. Si vieta così l’esecuzione forzata anche per
l’intangibilità del diritto all’abitazione garantite da norme Ue.
In virtù di questa sentenza che autorizza i magistrati a bloccare la vendita
forzata degli immobili per debiti contratti con banche e finanziarie, Adusbef
e Federconsumatori hanno inviato una diffida (inibitoria) alle principali 13
banche (Intesa San Paolo, Bnl, Unicredit, Mps, Ubi, Carige, Popolare di Milano
e Vicenza, Bpm, Banco di Sardegna, ecc.), chiedendo la rimozione immediata dai
contratti standard di mutuo e conto corrente, di tutte quelle clausole vietate
dalla normativa europea e dal Codice del Consumo, entro 30 giorni dal
ricevimento della raccomandata.
Secondo Adusbef e Federconsumatori, sono vessatorie e lesive dei
diritti dei consumatori le clausole dei contratti di mutuo stipulati con il
rimborso alla francese (ovvero interessi capitalizzati occultamente
nel piano di ammortamento), già censurati e sanzionati, dietro ricorso dei
legali Adusbef, e da numerose sentenze dei giudici di primo grado; nonché
le clausole di numerosi contratti bancari che ancorano all’illegittimo ed
illecito parametro Euribor (stabilito dalle stesse banche, spesso con
accordi occulti) la misura degli interessi e competenze economiche; nonché
le clausole che aggiungono al tasso nominali numerosissimi costi occulti e
penali che sommate ai tassi configurano il reato di usura, nei mutui,
nei contratti di leasing, conto corrente bancario, ecc.- Poiché tali
clausole, ancorché illecite, sono anche considerate vessatorie, va
dichiarata la nullità, ovvero eliminate dal contratto ad originem, perciò come
se non fossero mai state scritte.
Secondo l’ultima ricerca di Adusbef, nel 2013 sono aumentati del
12,3% i pignoramenti e le esecuzioni immobiliari, lasciando senza casa, negli
ultimi 7 anni, ben 105.000 famiglie. La nullità delle clausole può
essere fatta valere solo a vantaggio del consumatore, e milioni di contratti
vecchi di almeno 5 anni sono sospettati di nullità, portando Adusbef e
Federconsumatori – che assisteranno i consumatori e mutuatari in difficoltà
economiche per evitare che le banche mettano le case all’asta- ad una nuova
battaglia rendendosi tuttavia disponibili ad un tavolo stragiudiziale con le
banche citate, per una sacrosanta bonifica e doverosi risarcimenti.
Ufficio Stampa Help Consumatori
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